È nel 1958 che Cosimo Vitobello, a soli 18 anni, comincia la sua lunga avventura nel settore calzaturiero – in un piccolo laboratorio – avvalendosi soltanto di suole in cuoio, chiodi, aghi, spaghi e delle sue sapienti mani. Le scarpe erano infatti realizzate interamente a mano.
Nel 1964 prende sempre più corpo in Cosimo l’idea di estendere la produzione, iniziando a produrre scarpe assemblate con l’ausilio di alcuni macchinari e con la collaborazione di qualche dipendente.
Nel 1977, grazie all’esperienza sino a quel punto maturata, il piccolo laboratorio diventa una vera e propria industria, ed è proprio in quest’anno che nasce il “Calzaturificio Odeon Shoes”.
Nel corso degli anni, in questo nuovo opificio trovano occupazione 150 dipendenti suddivisi nei due settori di produzione: l’iniettato in pvc (colonna portante della produzione) ed il montato, con una produzione che toccava già grandi numeri, circa 1.500.000 paia di calzature all’anno, il cui iter si snodava tra vari grossisti e centri di grande distribuzione organizzata in Italia ed all’estero.
Nello stesso anno (1977), a Londra viene conferito a Cosimo Vitobello, alla presenza della Regina Elisabetta, il premio “PRIX SCARPA D’ORO” quale riconoscimento di merito per la serietà commerciale e per lo spirito di operosità e di impegno con cui si era sino a quel punto distinto a livello nazionale ed internazionale.
Nel 1990, date le mutate condizioni del mercato della calzatura, Cosimo Vitobello avverte la necessità di ampliare e perfezionare la gamma di produzione della calzatura montata creando la “Over Teak”, con la collaborazione dei suoi figli, ancora oggi presenti in azienda alla guida dei punti strategici.
L’avventura di Cosimo Vitobello non si esaurisce qui, infatti nel 1996 decide di inoltrarsi nel segmento della produzione della calzature di sicurezza, identificandole con il nuovo logo “Uniwork” (www.uniwork.it).
Il compito è arduo dato l’impatto con nuove attrezzature completamente robotizzate e computerizzate che potevano – in apparenza – risultare fantascienza agli occhi di chi aveva “dato il là” con operazioni esclusivamente manuali.
Ancora una volta però Cosimo dimostra grande capacità e caparbietà affidandosi al suo intuito, all’enorme esperienza, con la collaborazione dei suoi figli Matteo, Francesco e Giuseppe, ancora oggi presenti, e di uno staff di validi elementi che – quali parte integrante di una strutturata ben organizzata – riescono ad ottenere grandi risultati dalla nuova linea produttiva.
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